Un nuovo, grande
artista ha condiviso “la resistenza alla crudeltà” (Edgar Morin
dixit) del comitato esodati di Lodi. Convocato con un
preavviso minimo, Luca Milani si è presentato all'incontro di
DomenicArci del circolo Arci Ghezzi di Lodi accompagnato dalla solida
fama di troubadour che lo segue dall'uscita di Sin
Train (il suo disco più bello) e del più recente Lost
For Rock'n'Roll. Con chitarra elettrica, acustica e armonica ha
colto subito lo spirito della domenica sera, intonando una sentita
Second Chance come apertura del suo primo set. Un'altra
chance, obbligatoria, è quella che chiedono gli esodati ed è
sempre la stessa: non sono di essere riconosciuti come vittime di
un'ingiustizia, ma anche di essere stati travolti da una marea di
parole vuote perché come scriveva Bermard Malamud “ci sono periodi
in cui è la società stessa a nascondere le idee che
tradizionalmente consideriamo un valore”. Per riprendere quelle
idee, quei valori e quelle parole servono anche (e soprattutto)
visioni diverse e allora ben vengano le ispirate melodie di Luca
Milani in On A Saturday Night, Dust And Wind o
nell'accorata versione di I Need To Know di Tom Petty. La
lingua non è un ostacolo, anzi: ho bisogno di sapere, dice il
ritornello e sembra ricollegarsi, almeno in modo ideale, con quello
che chiede Tom Waits, richiamato in Non siamo qui per le
caramelle, quando canta What's He Building There?, ovvero
cosa sta facendo là dentro? Appunto, cosa sta succedendo se le
parole sono sempre più incomprensibili, se la corte costituzionale
smentisce un ministro, poi viene smentita a sua volta da un altro
ministro che viene smentito dal presidente del consiglio dei
ministri? Come può funzionare? Luca Milani ha risposto con
un'intensa Bandit e poi con Party Dress,
inevitabilmente, ha annunciato l'ora di cena, grazie all'ospitalità
del circolo Arci Ghezzi. Breve, ma non meno importante il secondo
set, ormai in versione notturna: Luca Milani ha sfoderato un
bellissimo inedito, Queen Of Wonderland e poi ha offerto agli
esodati l'invocazione springsteeniana di No Surrender,
più sentita che mai, vista l'occasione. La dedica era implicita,
anche perché Luca Milani è un songwriter e un performer di poche
parole. Quello che deve dire, e lo dice molto bene, è tutto nelle
sue canzoni e allora sono arrivate Silence Of This Town e Old
August Sun a ricordarci che anche nell'estate incombente
“l'ingiustizia è l'ingiustizia”. L'abbiamo scritto noi, qualche
tempo fa. L'aveva già scritto Bernard Malamud. Non è solo una
coincidenza. Deve essere proprio così.
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